La separazione giudiziale unilaterale consente a un coniuge di avviare legalmente un processo di separazione anche senza il consenso dell’altro, risolvendo questioni come affidamento dei figli e divisione dei beni.

Il procedimento prevede l’intervento del giudice che, in caso di mancato accordo, emette una sentenza che stabilisce i termini della separazione, che potrebbe essere seguita dal divorzio.

In caso di separazione o divorzio, l’assegno di mantenimento serve a garantire, al coniuge con il reddito più basso, lo stesso «tenore di vita» che aveva quando viveva insieme all’altro coniuge.

Molto spesso i clienti mi chiedono cosa succede se uno dei due coniugi abbandona il “tetto coniugale”, ossia se si allontana dalla casa familiare.

Vediamo assieme 5 errori da non fare quando si decide di separarsi se si vuole arrivare ad una risoluzione del conflitto più pacifica.

Ho avuto un cliente che ha deciso di separarsi perché la moglie spendeva troppo. In un primo momento ho compreso il problema ma vi confesso che sono rimasto sorpreso quando mi ha detto: “Pensi Avvocato, mia moglie compra addirittura il prosciutto crudo!”.

Spesso le persone mi chiedono se, per separarsi, sia sempre necessaria l’assistenza di un avvocato o se lo si possa fare anche da soli.
Personalmente ritengo che di questioni legali debba occuparsi un avvocato, così come un commercialista dovrebbe gestire le questioni contabili e un idraulico riparare i tubi e fermare le perdite d’acqua.