LA SEPARAZIONE
Sono un avvocato specializzato in separazioni a Milano.
Sono al tuo fianco in ogni passaggio di questo doloroso momento.
Esistono diverse tipologie di separazioni.
Ecco le principali.
Separazione consensuale
La separazione è consensuale quando i coniugi concordano sulla decisione di separarsi e sono d’accordo su ogni questione: aspetti patrimoniali, eventuale mantenimento di uno dei coniugi, affidamento dei figli, diritto di visita, mantenimento dei figli e assegnazione della casa coniugale.
SEparazione Giudiziale
Quando non vi è accordo tra i coniugi sulla decisione di separarsi o sulle questioni relative alla separazione, ciascuno dei coniugi può chiedere la separazione giudiziale.
In questo caso è il giudice che stabilisce le principali condizioni della separazione: aspetti patrimoniali, eventuale mantenimento di uno dei coniugi, affidamento dei figli, diritto di visita, mantenimento dei figli e assegnazione della casa coniugale.
Quanto dura la procedura di separazione tramite tribunale?
Presso il Tribunale di Milano, l’udienza è fissata in media entro 4 mesi dalla data di deposito del ricorso.
Separazione consensuale vs giudiziale
Come avvocato specializzato in separazioni posso dire che la separazione consensuale ha indubbi vantaggi rispetto alla separazione giudiziale:
- una procedura più rapida e snella (non vi è un giudizio che può durare anni ma c’è una sola udienza in cui i coniugi devono comparire davanti al giudice per firmare il verbale di separazione)
- spese legali contenute (di regola si deve pagare un solo avvocato se assiste entrambe le parti)
- mantenimento dei rapporti tra i coniugi in un’ottica collaborativa, specie se, tra i soggetti coinvolti, vi sono minori.
I temi più dibattuti in ambito di separazioni
Assegnazione della casa coniugale
L’assegnazione della casa coniugale è solitamente uno dei temi più dibattuti tra i coniugi che stanno per separarsi, in quanto possono esserci esigenze diverse: da un lato, l’esigenza del coniuge non proprietario, che vorrebbe continuare ad abitare nella casa, soprattutto se ci sono dei figli a cui vuole evitare il trauma di dover cambiare casa, scuola, amici; dall’altro quella del coniuge proprietario che vorrebbe vedere tutelato il suo diritto di proprietà.
Il conflitto può sorgere anche quando l’immobile è di proprietà comune, in quanto il coniuge che deve lasciare casa potrebbe non avere sufficienti possibilità economiche per trovare un’altra soluzione abitativa. In tal caso può sorgere la richiesta di far vendere la casa o di farsi liquidare la quota di proprietà.
Mantenimento dei figli
Il genitore che non convive con i figli deve contribuire al loro mantenimento per un importo mensile che è determinato tenendo conto del suo reddito e delle esigenze necessarie dei figli, ovvero vitto, alloggio, vestiario, scuola, ecc.. Tale genitore deve altresì contribuire alle spese straordinarie, come le cure mediche, visite dentistiche, oculistiche, ecc…
Questi obblighi permangono finché i figli non diventano autosufficienti e quindi anche ben oltre i 18 anni.
La giurisprudenza ritiene che il figlio maggiorenne “convivente” debba però impegnarsi per rendersi autonomo economicamente, tenendo conto delle opportunità reali offerte dal mercato del lavoro.
Mantenimento dei figli: coppia sposata vs non sposata
Non c’è alcuna differenza, in tema di mantenimento figli, tra una coppia sposata e una di conviventi: i genitori sono sempre tenuti a garantire ai bambini o ai ragazzi tutto ciò di cui questi hanno bisogno per crescere, naturalmente nei limiti delle proprie possibilità economiche.
In caso di mancato accordo rispetto al mantenimento dei figli, le coppie sposate devono procedere con il Tribunale. Sarà un provvedimento del Tribunale a stabilire l’ammontare del mantenimento per i figli. Le coppie di fatto, non dovendosi separare, non necessitano invece di rivolgersi al Tribunale.
Mantenimento del coniuge
Il mantenimento del coniuge è previsto quando uno dei coniugi non ha redditi propri che gli consentono di conservare il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. In tal caso potrà essere dovuto in suo favore un assegno periodico (c.d. assegno di mantenimento).
Modifica delle condizioni di separazione
Ciascun coniuge può chiedere al Tribunale di modificare le condizioni della separazione quando intervengono circostanze di fatto e di diritto “nuove” e tali da giustificare la richiesta di modifica.
Quando può avvenire una modifica alle condizioni di separazione?
- Quando un coniuge non è più in grado di contribuire al mantenimento dei figli nella misura stabilita in Tribunale, a causa di un evento attinente alla sua attività lavorativa (fallimento, licenziamento, dimissioni) o alla sua vita personale (ad esempio, la formazione di una nuova famiglia o la nascita di un figlio da altro compagno).
- Quando un figlio diviene indipendente economicamente.
- Quando un figlio trasferisce altrove la propria dimora.
La richiesta di revisione dei provvedimenti adottati in sede di separazione o di divorzio può essere richiesta solo con l’assistenza di un avvocato.
  Quanto dura la procedura di modifica delle condizioni di separazione?
Presso il Tribunale di Milano, l’udienza viene tenuta dopo circa 3 – 4 mesi dal deposito del ricorso.
I soggetti coinvolti in una separazione
LA SEPARAZIONI E I MINORI
Cosa dire ai bambini?
I bambini non vanno lasciati nel dubbio. Bisogna dire ai propri figli ciò che sta accadendo. Ovviamente, le spiegazioni devono essere il più possibile chiare, semplici e adeguate all’età dei bambini.
I bambini hanno bisogno di essere rassicurati: non si devono sentire responsabili della decisione degli adulti e devono avere ben chiaro che la mamma e il papà continueranno ad amarli per sempre.
I bambini devono sentirsi liberi di poter provare lo stesso amore per entrambi i genitori. Non bisogna metterli nella situazione di dover “scegliere” da che parte stare, di dover decidere con chi – e contro chi – schierarsi.
Ogni bambino reagisce a modo suo alla notizia della separazione dei genitori, a seconda dell’età, del carattere, della personalità.
Perché è dannoso per un bambino avere dei genitori in conflitto?
Il conflitto prolungato crea un clima familiare più teso, e i due genitori, occupati a litigare, sono meno disponibili con i figli. Spesso capita che i ragazzi si comportano “male” per catturare l’attenzione dei genitori.
Come cambia la vita di un bambino con la separazione dei genitori?
Il bambino impara a sue spese cosa significa una separazione.
È costretto a vivere con uno solo dei genitori. A volte può sentirsi non amato quando aspetta il papà già vestito e con la cartella con i compiti da fare durante il week end per poi sentirsi dire che il papà non potrà venire. Può sentirsi triste quando vede i suoi genitori assistere alla sua recita di Natale in due posti diversi. Spesso è costretto a sentire i genitori che si lamentano l’uno dell’altro.
Per tutti questi motivi è necessario comprendere che i soggetti “deboli” in una separazione sono i figli. A loro non è consentito scegliere.
LE DONNE E LE SEPARAZIONI
Non è possibile generalizzare la reazione di una donna ad una separazione. L’opinione diffusa è che una donna che sceglie di separarsi le ha provate tutte, prima di decidere. Ha vagliato tutte le opzioni, ha provato in ogni modo a salvare il matrimonio.
Per coerenza, forse, per proteggere i propri figli, sicuramente.
Di certo ha messo in conto la solitudine, le difficoltà che dovrà affrontare da un punto di vista personale e professionale. Ha studiato la situazione in ogni aspetto.
Una donna che, invece, subisce questa decisione si ritrova, spesso, a vivere una situazione inaspettata. La sensazione che vive è che da un giorno all’altro la sua famiglia è stata distrutta, i suoi progetti sono andati in fumo. Ha paura della reazione dei figli, del futuro, delle incognite.
Quello che spesso si dimentica è che la sofferenza è identica. In entrambi i casi, che la donna debba scegliere o subire una separazione, la sofferenza è enorme. A questo non dovrebbe aggiungersi la necessità di lottare per ottenere i propri diritti.
Il diritto di avere un supporto nella quotidianità, il diritto ad avere del tempo libero per ricostruirsi, il diritto ad avere una divisione delle spese dei figli. Il diritto ad avere le energie necessarie per trovare la nuova strada e il nuovo equilibrio.
L’obiettivo di intraprendere la via della separazione consensuale, o accompagnata da professionisti nell’ambito della famiglia, è esattamente questo: fare in modo che ogni donna, ogni famiglia, trovi un nuovo equilibrio nel minor tempo possibile. Senza lotte, strascichi, rabbia.
I DIRITTI DELLE DONNE IN UNA SEPARAZIONE
Spesso gli uomini dimenticano che le donne hanno dei diritti.
Diritti successori
In caso di morte del coniuge, la donna separata eredita il patrimonio del marito, come se fossero ancora sposati, a meno che alla stessa sia stata addebitata la separazione. Se la coppia non ha avuto figli, la moglie separata erediterà l'intero patrimonio, se invece è presente un figlio, l'eredità andrà divisa a metà, mentre in presenza di due o più figli alla madre spetterà il 33%, a cui deve aggiungersi l'usufrutto legale sulla casa fino alla sua morte. I diritti successori cessano con il divorzio: la donna divorziata non erediterà nulla in caso di sopravvenuta morte dell’ex coniuge.
Diritto al mantenimento
La donna ne ha diritto quando non ha redditi propri che gli consentono di conservare il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. In tal caso potrà essere dovuto in suo favore un assegno periodico (c.d. assegno di mantenimento). Tale diritto non è previsto se alla donna viene addebitata la separazione, per aver violato uno degli obblighi derivanti dal matrimonio: assistenza morale e materiale, fedeltà e coabitazione.
Pensione di reversibilità
Alla donna separata spetta la pensione di reversibilità, a meno che alla stessa sia stata addebitata la separazione. La donna divorziata può avere diritto alla pensione di reversibilità dell’ex marito se non si è risposata e se la sentenza di divorzio aveva previsto un assegno per il suo mantenimento.
Diritto a ricevere un contributo per il mantenimento dei figli
La donna ha il diritto di ricevere dal coniuge un contributo mensile per il mantenimento dei figli, oltre al 50% delle spese straordinarie (cure mediche, dentistiche, oculistiche, ecc.).
Diritto alla casa coniugale
Alla donna spetta vivere nella casa coniugale, anche se intestata interamente al coniuge, insieme ai suoi figli.
Diritto a vivere con i figli
In genere, i figli vivono con la madre anche se l'affido è condiviso.
LA SEPARAZIONE
Sono un avvocato specializzato in separazioni a Milano.
Sono al tuo fianco in ogni passaggio di questo doloroso momento.
Esistono diverse tipologie di separazioni.
Ecco le principali.
La separazione è consensuale quando i coniugi concordano sulla decisione di separarsi e sono d’accordo su ogni questione: aspetti patrimoniali, eventuale mantenimento di uno dei coniugi, affidamento dei figli, diritto di visita, mantenimento dei figli e assegnazione della casa coniugale.
SEparazione Giudiziale
Quando non vi è accordo tra i coniugi sulla decisione di separarsi o sulle questioni relative alla separazione, ciascuno dei coniugi può chiedere la separazione giudiziale.
In questo caso è il giudice che stabilisce le principali condizioni della separazione: aspetti patrimoniali, eventuale mantenimento di uno dei coniugi, affidamento dei figli, diritto di visita, mantenimento dei figli e assegnazione della casa coniugale.
Quanto dura la procedura di separazione tramite tribunale?
Presso il Tribunale di Milano, l’udienza è fissata in media entro 4 mesi dalla data di deposito del ricorso.
Come avvocato specializzato in separazioni posso dire che la separazione consensuale ha indubbi vantaggi rispetto alla separazione giudiziale:
- una procedura più rapida e snella (non vi è un giudizio che può durare anni ma c’è una sola udienza in cui i coniugi devono comparire davanti al giudice per firmare il verbale di separazione)
- spese legali contenute (di regola si deve pagare un solo avvocato se assiste entrambe le parti)
- mantenimento dei rapporti tra i coniugi in un’ottica collaborativa, specie se, tra i soggetti coinvolti, vi sono minori.
I temi più dibattuti in ambito di separazioni
Assegnazione della casa coniugale
L’assegnazione della casa coniugale è solitamente uno dei temi più dibattuti tra i coniugi che stanno per separarsi, in quanto possono esserci esigenze diverse: da un lato, l’esigenza del coniuge non proprietario, che vorrebbe continuare ad abitare nella casa, soprattutto se ci sono dei figli a cui vuole evitare il trauma di dover cambiare casa, scuola, amici; dall’altro quella del coniuge proprietario che vorrebbe vedere tutelato il suo diritto di proprietà.
Il conflitto può sorgere anche quando l’immobile è di proprietà comune, in quanto il coniuge che deve lasciare casa potrebbe non avere sufficienti possibilità economiche per trovare un’altra soluzione abitativa. In tal caso può sorgere la richiesta di far vendere la casa o di farsi liquidare la quota di proprietà.
Mantenimento dei figli
Il genitore che non convive con i figli deve contribuire al loro mantenimento per un importo mensile che è determinato tenendo conto del suo reddito e delle esigenze necessarie dei figli, ovvero vitto, alloggio, vestiario, scuola, ecc.. Tale genitore deve altresì contribuire alle spese straordinarie, come le cure mediche, visite dentistiche, oculistiche, ecc…
Questi obblighi permangono finché i figli non diventano autosufficienti e quindi anche ben oltre i 18 anni.
La giurisprudenza ritiene che il figlio maggiorenne “convivente” debba però impegnarsi per rendersi autonomo economicamente, tenendo conto delle opportunità reali offerte dal mercato del lavoro.
Mantenimento dei figli: coppia sposata vs non sposata
Non c’è alcuna differenza, in tema di mantenimento figli, tra una coppia sposata e una di conviventi: i genitori sono sempre tenuti a garantire ai bambini o ai ragazzi tutto ciò di cui questi hanno bisogno per crescere, naturalmente nei limiti delle proprie possibilità economiche.
In caso di mancato accordo rispetto al mantenimento dei figli, le coppie sposate devono procedere con il Tribunale. Sarà un provvedimento del Tribunale a stabilire l’ammontare del mantenimento per i figli. Le coppie di fatto, non dovendosi separare, non necessitano invece di rivolgersi al Tribunale.
Mantenimento del coniuge
Il mantenimento del coniuge è previsto quando uno dei coniugi non ha redditi propri che gli consentono di conservare il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. In tal caso potrà essere dovuto in suo favore un assegno periodico (c.d. assegno di mantenimento).
Modifica delle condizioni di separazione
Ciascun coniuge può chiedere al Tribunale di modificare le condizioni della separazione quando intervengono circostanze di fatto e di diritto “nuove” e tali da giustificare la richiesta di modifica.
Quando può avvenire una modifica alle condizioni di separazione?
- Quando un coniuge non è più in grado di contribuire al mantenimento dei figli nella misura stabilita in Tribunale, a causa di un evento attinente alla sua attività lavorativa (fallimento, licenziamento, dimissioni) o alla sua vita personale (ad esempio, la formazione di una nuova famiglia o la nascita di un figlio da altro compagno).
- Quando un figlio diviene indipendente economicamente.
- Quando un figlio trasferisce altrove la propria dimora.
La richiesta di revisione dei provvedimenti adottati in sede di separazione o di divorzio può essere richiesta solo con l’assistenza di un avvocato.
  Quanto dura la procedura di modifica delle condizioni di separazione?
Presso il Tribunale di Milano, l’udienza viene tenuta dopo circa 3 – 4 mesi dal deposito del ricorso.
I soggetti coinvolti in una separazione
LA SEPARAZIONI E I MINORI
Cosa dire ai bambini?
I bambini non vanno lasciati nel dubbio. Bisogna dire ai propri figli ciò che sta accadendo. Ovviamente, le spiegazioni devono essere il più possibile chiare, semplici e adeguate all’età dei bambini.
I bambini hanno bisogno di essere rassicurati: non si devono sentire responsabili della decisione degli adulti e devono avere ben chiaro che la mamma e il papà continueranno ad amarli per sempre.
I bambini devono sentirsi liberi di poter provare lo stesso amore per entrambi i genitori. Non bisogna metterli nella situazione di dover “scegliere” da che parte stare, di dover decidere con chi – e contro chi – schierarsi.
Ogni bambino reagisce a modo suo alla notizia della separazione dei genitori, a seconda dell’età, del carattere, della personalità.
Perché è dannoso per un bambino avere dei genitori in conflitto?
Il conflitto prolungato crea un clima familiare più teso, e i due genitori, occupati a litigare, sono meno disponibili con i figli. Spesso capita che i ragazzi si comportano “male” per catturare l’attenzione dei genitori.
Come cambia la vita di un bambino con la separazione dei genitori?
Il bambino impara a sue spese cosa significa una separazione.
È costretto a vivere con uno solo dei genitori. A volte può sentirsi non amato quando aspetta il papà già vestito e con la cartella con i compiti da fare durante il week end per poi sentirsi dire che il papà non potrà venire. Può sentirsi triste quando vede i suoi genitori assistere alla sua recita di Natale in due posti diversi. Spesso è costretto a sentire i genitori che si lamentano l’uno dell’altro.
Per tutti questi motivi è necessario comprendere che i soggetti “deboli” in una separazione sono i figli. A loro non è consentito scegliere.
Non è possibile generalizzare la reazione di una donna ad una separazione. L’opinione diffusa è che una donna che sceglie di separarsi le ha provate tutte, prima di decidere. Ha vagliato tutte le opzioni, ha provato in ogni modo a salvare il matrimonio.
Per coerenza, forse, per proteggere i propri figli, sicuramente.
Di certo ha messo in conto la solitudine, le difficoltà che dovrà affrontare da un punto di vista personale e professionale. Ha studiato la situazione in ogni aspetto.
Una donna che, invece, subisce questa decisione si ritrova, spesso, a vivere una situazione inaspettata. La sensazione che vive è che da un giorno all’altro la sua famiglia è stata distrutta, i suoi progetti sono andati in fumo. Ha paura della reazione dei figli, del futuro, delle incognite.
Quello che spesso si dimentica è che la sofferenza è identica. In entrambi i casi, che la donna debba scegliere o subire una separazione, la sofferenza è enorme. A questo non dovrebbe aggiungersi la necessità di lottare per ottenere i propri diritti.
Il diritto di avere un supporto nella quotidianità, il diritto ad avere del tempo libero per ricostruirsi, il diritto ad avere una divisione delle spese dei figli. Il diritto ad avere le energie necessarie per trovare la nuova strada e il nuovo equilibrio.
L’obiettivo di intraprendere la via della separazione consensuale, o accompagnata da professionisti nell’ambito della famiglia, è esattamente questo: fare in modo che ogni donna, ogni famiglia, trovi un nuovo equilibrio nel minor tempo possibile. Senza lotte, strascichi, rabbia.
I DIRITTI DELLE DONNE IN UNA SEPARAZIONE
Spesso gli uomini dimenticano che le donne hanno dei diritti.
Diritti successori
In caso di morte del coniuge, la donna separata eredita il patrimonio del marito, come se fossero ancora sposati, a meno che alla stessa sia stata addebitata la separazione. Se la coppia non ha avuto figli, la moglie separata erediterà l'intero patrimonio, se invece è presente un figlio, l'eredità andrà divisa a metà, mentre in presenza di due o più figli alla madre spetterà il 33%, a cui deve aggiungersi l'usufrutto legale sulla casa fino alla sua morte. I diritti successori cessano con il divorzio: la donna divorziata non erediterà nulla in caso di sopravvenuta morte dell’ex coniuge.
Diritto al mantenimento
La donna ne ha diritto quando non ha redditi propri che gli consentono di conservare il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. In tal caso potrà essere dovuto in suo favore un assegno periodico (c.d. assegno di mantenimento). Tale diritto non è previsto se alla donna viene addebitata la separazione, per aver violato uno degli obblighi derivanti dal matrimonio: assistenza morale e materiale, fedeltà e coabitazione.
Pensione di reversibilità
Alla donna separata spetta la pensione di reversibilità, a meno che alla stessa sia stata addebitata la separazione. La donna divorziata può avere diritto alla pensione di reversibilità dell’ex marito se non si è risposata e se la sentenza di divorzio aveva previsto un assegno per il suo mantenimento.
Diritto a ricevere un contributo per il mantenimento dei figli
La donna ha il diritto di ricevere dal coniuge un contributo mensile per il mantenimento dei figli, oltre al 50% delle spese straordinarie (cure mediche, dentistiche, oculistiche, ecc.).
Diritto alla casa coniugale
Alla donna spetta vivere nella casa coniugale, anche se intestata interamente al coniuge, insieme ai suoi figli.
Diritto a vivere con i figli
In genere, i figli vivono con la madre anche se l'affido è condiviso.